InteGRO: Psicoeducazione e Recovery nelle Strutture Residenziali

Pubblicato da Oliver Crini
il 4 Ottobre 2024

Tag: News, Psicoeducazione



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Il progetto di ricerca InteGRO, sviluppato per supportare il percorso di recupero delle persone con disturbi psichiatrici gravi all’interno delle comunità residenziali psichiatriche, ha recentemente concluso una fase di follow-up multicentrico di sei mesi. Il percorso di ricerca, ribattezzato Functional Management and Recovery (FMR), ha coinvolto 66 pazienti in 9 strutture residenziali distribuite nel nord, centro e sud Italia, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento personale e sociale dei partecipanti. Le comunità Clubhouse, Lumière, Polis e Casa di Nicola, hanno collaborato al progetto fin dal 2022, coinvolgendo ben 29 pazienti e formando numerosi operatori sulle metodologie impiegate dal Dott. Franco Veltro e dal suo gruppo di lavoro.

L’Intervento e i suoi Obiettivi

Il progetto FMR è una versione adattata del metodo InteGRO, che combina psicoeducazione e principi di salutogenesi, concentrandosi sull’acquisizione di abilità pratiche e sul miglioramento del benessere globale dei partecipanti. L’intervento ha incluso 24 sessioni, svolte due volte a settimana, con un focus specifico su attività di problem-solving, tecniche di rilassamento, identificazione dei segnali di allarme precoce e ristrutturazione cognitiva per favorire un cambiamento positivo nei pensieri e nelle emozioni. L’intervento è stato integrato con sessioni che hanno coinvolto familiari e professionisti per sostenere al meglio il percorso di recupero dei pazienti.

I Risultati Positivi dello Studio

I risultati ottenuti al termine del follow-up di sei mesi hanno mostrato miglioramenti significativi in diverse aree chiave del recupero e della gestione delle condizioni psichiatriche:

  • Miglioramento del Funzionamento Sociale e Personale: Il punteggio medio sulla scala di Performance Sociale e Personale (PSP) è aumentato in modo significativo, indicando una maggiore capacità dei partecipanti di gestire le attività quotidiane, le relazioni personali e l’igiene personale.
  • Recupero e Speranza: I partecipanti hanno riportato un aumento significativo nella scala di valutazione del Recupero (RAS), in particolare nella fiducia personale, nella capacità di orientarsi verso obiettivi di successo e nella disponibilità a chiedere aiuto. Ciò suggerisce un miglioramento nella percezione del proprio percorso di recupero e nella motivazione verso il cambiamento.
  • Riduzione dello Stress: L’uso di tecniche di gestione dello stress ha mostrato risultati positivi, con una riduzione dei livelli percepiti di stress, fondamentale per prevenire ricadute e migliorare la qualità della vita.
  • Abilità Cognitive e Flessibilità Cognitiva: I partecipanti hanno mostrato miglioramenti nella Memoria Immediata e Differita e nella flessibilità cognitiva, elementi fondamentali per affrontare situazioni nuove e complesse in modo efficace.
  • Piacevolezza e Utilità delle Sessioni: Le sessioni sono state valutate positivamente dai partecipanti, sia in termini di utilità percepita che di piacevolezza, indicando un forte coinvolgimento e una buona accettazione dell’intervento.

Conclusioni e Implicazioni Future

Questo studio evidenzia come un approccio strutturato, basato su pratiche evidence based, quali la psicoeducazione e la salutogenesi, possa migliorare significativamente la qualità della vita e il funzionamento delle persone con disturbi psichiatrici in strutture residenziali. I risultati mostrano che è possibile, attraverso interventi mirati, favorire il recupero e l’autonomia, contribuendo a ridurre il tasso di ospedalizzazione e migliorare il clima nelle strutture.

Ulteriori studi sono necessari per valutare il grado di generalizzazione e l’efficacia a lungo termine di questo intervento, ma i risultati finora ottenuti sono incoraggianti e rappresentano un passo importante verso la costruzione di percorsi di cura più orientati al benessere e alla realizzazione personale delle persone con disturbi psichiatrici.


Per approfondire lo studio, potete consultare il paper completo pubblicato su BMC Psychiatry: Veltro et al., 2024.